carotenoide, come l’alfa e beta-carotene ed il licopene. E’ sempre accompagnata da piccole quantità di un altri carotenoidi con proprietà simili, quali la zeaxantina e la beta-criptoxantina. Ha un intenso colore arancio. Si trova nella verdura molto colorata come carote, spinaci e soprattutto nel cavolo con le foglie rossicce. Si estrae soprattutto dalla Calendula officinalis. Non si trova invece nell’insalata bianca.
E’ stato studiato in questi ultimi anni ed ha rivelato proprietà straordinariamente interessanti per il mantenimento della vista negli anziani. Combatte la cataratta e la degenerazione maculare dell’occhio, che è ormai diventata la prima causa di cecità negli USA
Il suo consumo inoltre è associato ad una diminuita incidenza di malattie gravi come il cancro della cervice uterina, del seno e del polmone e le disfunzioni cardiovascolari. E’ un antiossidante potente come i caroteni, la vitamina C, il selenio, il licopene, i bioflavonoidi. Ovviamente tutti questi prodotti non sono tra loro intercambiabili, in quanto ognuno combatte e distrugge un determinato settore dei numerosissimi radicali liberi che, come oramai tutti sanno, sono la causa prima della degenerazione del nostro organismo e di malattie come il cancro, le disfunzioni cardio-vascolari (ictus, infarti ecc.), delle artrosi, dell’accelerata senescenza (invecchiamento precoce di tutti gli organi).
La luteina e l’affine zeaxantina sono gli unici carotenoidi presenti nell’occhio. La loro azione sulla vista è rapida e potente: tutte le persone di una certa età hanno (come minimo!) la vista un po’ annebbiata. Non capiterà a tutti, in quanto le cause di questo “annebbiamento” possono essere diverse, ma vedere nel giro di una settimana che questa foschia si dirada è molto piacevole.
La luteina è un antiossidante ed ostacola particolarmente la perossidazione dei lipidi. Cioè impedisce che i geni circolanti nel nostro sangue siano alterati dai radicali liberi e quindi depositati nei vari organi in cui (come nell’occhio) possono arrecare danni ingenti. Studi recenti hanno accertato che una dose di 6 mg (milligrammi) al giorno di luteina somministrata per un lungo periodo ad un gruppo di anziani con il metodo del doppio-cieco, ha diminuito di ben il 43% l’incidenza del rischio della degenerazione maculare dell’occhio. Non credo che i danni arrecati da questa degenerazione possano essere recuperati se non in piccola parte, ma con ogni probabilità, agendo con una vasta gamma di bioregolatori e ovviamente la luteina, ritengo si possa fermare il loro altrimenti inevitabile progredire.
Lo stesso vale per la cataratta. In un esperimento eseguito su un campione di cinquantamila donne, era stato raccomandato un consumo quotidiano di spinaci. Contrariamente alle altre verdure, gli spinaci contengono molta luteina, invece del beta carotene. Dopo 8 anni, è risultata una incidenza di cataratta molto minore rispetto al campione che invece usava poca luteina.
La luteina nell’occhio si concentra specificatamente nella zona maculare e nelle lenti (cristallino) dell’occhio. Si pensa che riesca a filtrare i raggi ultravioletti che penetrano, e che sono una delle principali cause della formazione di radicali liberi.
La luteina si concentra anche nel seno, nei polmoni e nella cervice uterina. La sua presenza sembra portare ad una minore incidenza di tumori in questi organi.
Una persona che mangia dosi normali di verdure introduce in media circa 3 mg di luteina al giorno. A questo livello di luteina (ed ai bioflavonoidi del vino) è attribuito il merito di una incidenza molto inferiore di malattie del cuore riscontrate negli abitanti di Tolosa (Francia) a paragone degli abitanti di Belfast (Irlanda) che non bevono vino e mangiano poche verdure, con un livello di luteina introdotto di circa 1 mg al giorno (progetto Monica del World Health Organization).
Gli abitanti delle isole Figi assumono circa 20 mg al giorno di luteina: anche se fumano molto presentano un livello di cancro al polmone molto inferiore a quello riscontrato nelle altre isole della Polinesia, in cui invece si consuma poca luteina, ma si fuma altrettanto.
In conclusione: 3 mg al giorno, come detto, è il livello di luteina introdotto da chi mangia frutta e verdura in modo normale. Da 6 a 10 mg al giorno è il livello consigliato. Anche dosi più alte non danno alcun fastidio in quanto la luteina non presenta alcuna tossicità: rispetto ai vantaggi che può dare conviene esagerare nelle dosi piuttosto che introdurne un quantitativo insufficiente.
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